Habemus Papam!
- Luca
- 11 mag
- Tempo di lettura: 6 min
Come voi tutti saprete, lo scorso mese è venuto a mancare (ci sono molte espressioni che possiamo usare in questo caso, come: è scomparso, si è spento, se n'è andato) Papa Francesco. Naturalmente è stato un momento storico che ha portato a un turbinìo (questa parola viene da turbine, cioè un movimento vorticoso e violento d'aria) di emozioni tra di loro molto diverse. Prima di tutto c'è stato lo sgomento, la sorpresa. Papa Francesco non era stato bene, ma vederlo in piazza San Pietro la domenica di Pasqua aveva fatto sperare i fedeli e le persone a lui affezionate in un suo parziale recupero. Allo sgomento è seguito il cordoglio e la profonda tristezza. Questo è il momento in cui sul primo canale della televisione pubblica italiana, Rai 1, è stata annunciata la sua morte:
Lo Stato italiano è laico, cioè vuol dire che non è uno stato religioso (benché abbia una religione maggioritaria e di riferimento), ma la reazione della presentatrice potrebbe far pensare altrimenti (cioè il contrario). Il rapporto degli italiani con i papi è complicato e non ho le competenze per analizzarlo in maniera approfondita ma per farvi un'idea di quanto sia profondo, dovete pensare che nei telegiornali, anche più giorni a settimana, le parole del Papa vengono spesso riportate. C'è sempre un servizio sull'incontro del Papa con un capo di stato straniero, oppure uno che semplicemente citi il suo discorso che precede l'Angelus, recitato ogni domenica dal Papa in Piazza San Pietro. Essere invitati dal Papa in qualità di rappresentanti di una categoria è un grande onore che certamente pochi vogliono lasciarsi scappare. Per esempio lo scorso 24 giugno il Papa ha invitato comici internazionali e italiani a un incontro con lui e nessuno tra i comici italiani si è neanche lontanamente sognato di rifiutare l'invito! La presenza del Papa insomma, è così pervasiva nella vita di ogni italiano, che ignorarlo o dargli poca importanza dev'essere per forza una scelta cosciente e deliberata. Dopo la notizia della morte è cominciato un periodo di raccoglimento (cioè un atteggiamento di meditazione caratterizzato da una composta serietà) in cui è stato ripercorso il pontificato di Papa Francesco passando attraverso le sue parole, i gesti e le azioni delle quali si è reso protagonista negli anni. Sicuramente Papa Francesco si è mostrato come una persona umile, dai modi sinceri e schietti. Un uomo comune. D'altra parte il nome da lui scelto, Francesco, era già tutto un programma (quando qualcosa "è tutto un programma " vuol dire che fa già intuire, fa prevedere un qualcosa in più di ciò che si vede). San Francesco è il patrono (cioè il santo protettore) d'Italia ed è stato un uomo che nel medioevo aveva rinunciato alle ricchezze della sua famiglia per vivere tutta la sua vita in estrema povertà, chiedendo l'elemosina per tutta la sua vita.
Io non sono una persona particolarmente religiosa, quindi di questo Papa ricordo soprattutto quegli avvenimenti un po' divertenti che di lui hanno dato un'immagine genuina e umana, come quella volta in cui in risposta alla domanda: "Come sta il suo ginocchio?" Lui aveva risposto: "Sapete di cosa avrei bisogno per il ginocchio? Di un po' di tequila".
Oppure di quella volta che disse: "È vero che non si può reagire violentemente, ma se il dottor Gasparri, grande amico, mi dice una parolaccia contro la mia mamma... Ma gli aspetta un pugno!"
(Il Papa qui ha commesso un paio di errori grammaticali, riuscite a notarli? Fatemelo sapere nei commenti!)
È proprio questa sua immagine di uomo comune che lo ha avvicinato così tanto agli italiani e ha generato così tanta tristezza in loro. Così, mentre si allestivano (si preparavano, si organizzavano) i suoi funerali e il corpo veniva esposto all'interno della Basilica di San Pietro, le discussioni sul prossimo conclave tardavano a farsi sentire. Iniziavano a farsi spazio nei talk show e nelle menti delle persone timidamente, in punta di piedi (qualcuno che si muove "in punta di piedi" lo fa silenziosamente, cercando di non farsi sentire).
È solo dopo il funerale e la tumulazione (la sistemazione della bara all'interno della tomba) nella Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, che si è cominciato a parlare veramente di conclave. Tutte le testate giornalistiche e le pagine di informazione online hanno iniziato a divulgare il funzionamento di quello che sarebbe successo di lì a pochi giorni, fase per fase e in ogni minimo particolare.
Avete notato l'uso del condizionale passato per parlare di quello che si chiama "futuro nel passato?" Le testate giornalistiche hanno cominciato (nel passato) a parlare di ciò che sarebbe successo (nel futuro, ma è il futuro visto da quel momento del passato) di lì a pochi giorni. Vi do un altro esempio così da capirlo ancora meglio: Sara da bambina pensava (nel passato) che da grande sarebbe diventata (nel futuro che lei vedeva in quel momento) una dottoressa. Hai capito l'uso del "futuro nel passato" in italiano? Se sì, scrivimi un esempio nei commenti!
Il processo dell'elezione di un nuovo Papa è carico di tradizione, di simboli, di rituali che non possono non catturare la nostra attenzione e affascinarci. Ciò nonostante, se in un primo momento gli italiani si sono concentrati sul rispolverare (cioè ricordare, andare a controllare qualcosa che si era imparato in passato) questo iter (iter è una parola latina che significa procedura, prassi) e i giovanissimi l'hanno conosciuto per la prima volta, l'attenzione di tutti si è presto spostata sulla lista dei papabili. Qualche studente mi ha chiesto se il termine papabile faccia solo parte della procedura d'elezione del nuovo Papa o se sia usato nella vita di tutti i giorni. La risposta è che è comunemente usato nella vita di tutti i giorni! Quando qualcuno è papabile vuol dire che può essere scelto per un ruolo o un compito.
Forse non serve che io vi ripeta chi erano i cardinali più vicini al pontificato (quindi vicini ad assumere il ruolo di pontefice, ossia di Papa), ma certamente una frase si è stampata per bene nella mente di tutti: "chi entra in conclave da Papa ne esce cardinale".
Nota l'uso di ne in questa frase. Ne è un pronome che ha molti usi, ma prima di tutto serve che ripetiamo a cosa serve un pronome. Un pronome è un elemento grammaticale che sostituisce un nome, in modo da evitare ripetizioni nelle frasi successive a quelle in cui è comparso. È vero anche che in certe frasi troviamo sia il pronome che il nome, come in frasi tipo: "Lo hai chiamato Mauro?" In questo caso ne, sostituisce il luogo dal quale esce qualcuno. Lo troviamo naturalmente anche in un verbo pronominale come andarsene, cioè andare via da un luogo. Attenzione però! Con il verbo andare dobbiamo anche usare la particella riflessiva! Quindi non posso dire per esempio: "Sara ne va" 👎ma: "Sara se ne va" 👍
Personalmente mi sono sintonizzato su Raiplay ogni sera alle 19, dopo lavoro, per guardare le tradizionali fumate, certo che il conclave sarebbe durato più o meno a lungo. Una fumata bianca avrebbe segnalato la fine del conclave e l'avvenuta scelta del nuovo Papa, mentre una fumata nera avrebbe significato un'altra giornata di votazioni. Come ho già detto io non sono una persona religiosa, ma questo è (è proprio il caso di dirlo!) un evento che avviene una volta ogni morte di Papa (qualcosa che avviene "ogni morte di Papa" è qualcosa che succede molto raramente). Qui vediamo un ragazzo che si è quasi fatto scappare (farsi scappare qualcosa, come una frase o un segreto, significa dire qualcosa di sconveniente o di segreto senza volerlo, per sbaglio) questa frase in diretta nazionale:
Le mie aspettative sono state disattese (le aspettative in italiano si rispettano 👍 o vengono disattese👎 ), in quanto si è rivelato invece un conclave piuttosto breve e dal quale è uscito un pontefice americano, Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV. La scelta ha fatto felici alcuni e tristi altri, com'era prevedibile, scontentando soprattutto quelli che volevano dopo gli ultimi tre Papi, il ritorno di un Papa italiano. Non ci resta che augurare un grande in bocca al lupo al nuovo Papa per le sfide che sarà chiamato ad affrontare, ma resta nella mia mente il sospetto che probabilmente, questo conclave abbia suscitato l'interesse di molti così come avrebbe fatto un reality show.
È stato curioso e intrigante informarsi sulla vita di un cardinale ai nostri occhi esotico, Luis Tagle, oppure ipotizzare l'avvento (l'arrivo) del primo Papa nero, Besungu, senza contare il sorrisetto che ha strappato ai miei studenti il nome di Pizzaballa, ma quanti tra i giovani e i meno giovani italiani ancora vedono la religione come un elemento importante della propria vita?
In definitiva, il Papa è ancora una figura importante nella società moderna o rappresenta un residuo di una società passata come la famiglia reale d'Inghilterra? Voi cosa ne pensate?
Spero che questo articolo vi sia piaciuto, ditemi la vostra nei commenti! A presto, Luca
Un articolo davvero ben scritto che non solo riassume bene gli eventi delle ultime settimane, ma soprattutto permette a noi studenti di dare un occhiata approfondito a questo aspetto molto specifico dell'Italia. Quel giorno, per caso, ho potuto guardare in televisione “l'ora cruciale”, dalla prima vista della fumata bianca alla presentazione del nuovo Papa.
Per quanto riguarda la tua domanda su quali errori grammaticali ha commesso Papa Francesco, devo dirti che ho soltanto notato che avrebbe dovuto usare il periodo ipotetico della possibilità nella sua frase, giusto? (se mi dicesse, si aspetterebbe)
E per esercitarmi un po' sull'uso corretto del futuro nel passato, ecco una mia frase di esempio: In base ai nomi papabili citati prima del conclave, non avrei…
È stato molto interessante conoscere la visione di un italiano sulla morte di Papa Francesco e su tutto ciò che l'ha preceduta. Mi è anche piaciuto vedere dei video che non avevo mai visto: l'umorismo e l'umiltà di Francesco mi piacevano molto. Non sono molto religiosa, ma era difficile non lasciarsi catturare da lui.
Come studentessa di italiano, devo dire che trovo l'articolo molto utile, soprattutto per le spiegazioni del futuro nel passato e del ne, che sono sempre una grande sfida.
Mi piace come scrivi e spero di poter trovare sempre più articoli sul blog.
Lascio le mie frasi con il futuro nel passato:
Ho pensato che, dopo tanti anni a studiare italiano, avrei potuto fare più frasi con…